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La bellissima copertina dell’ultimo lavoro letterario del dott.Salvatore Requirez trae facilmente in errore, la Targa Florio viene sì raccontata in diverse pagine del volume…. ma non è certo lei la protagonista delle 350 pagine di “Memorie dell’Isola” …

Quando si pensa Sicilia e corse automobilistiche l’associazione di idee corre subito alla Targa Florio. Ma limitando la ricerca ad un nome che comunque è in grado di risaltare tra tutte le competizioni motoristiche che si sono svolte in tutti i continenti, incorreremmo in un errore dettato dalla fretta e anche dall’approssimazione per non dire ignoranza, entrambe cause dei tanti errori, non solo legati allo sport del motore…. , nei quali oggi  troppo di sovente ci imbattiamo. Complice anche la vulcanica capacità ideativa e organizzativa di Vincenzo Florio, la Sicilia, fin dai primi decenni del 900 ha primeggiato  nello sport dell’automobile. A lui si devono oltre la Targa Florio anche il Giro di Sicilia, la Coppa Florio e la Salita del Monte Pellegrino, senza tener conto dell’impulso che tali manifestazioni, con tutto ciò che ne conseguiva, ebbe sulle generazioni successive. Subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, oltre a ripartire con grande slancio la Targa, il Giro e la cronoscalata del Monte Pellegrino, nacquero nell’Isola tutta una serie di manifestazioni motoristiche di velocità, ed anche due importanti circuiti: a Siracusa il Circuito degli Aranci e ad Enna l’Autodromo di Pergusa. Fu così che in breve tempo alle classiche creature ideate da Vincenzo Florio si affiancarono il Gp. di Siracusa di Formula 1, i gran premi del Mediteraneo (delle varie formule), le 500 km. Di Pergusa, a Messina la Coppa Vinci e la 10 ore Notturna, la Coppa d’Oro di Sicilia, la Cravatta di Enna e la Coppa Nissena, le gare in salita della Cefalù-Gibilmanna (con validità per il campionato europeo), Trapani-Monte Erice, Catania-Etna. Tutto questo fervore motoristico non solo portò in Sicilia, grazie anche all’importanza internazionale di alcuni di questi eventi, i grandi campioni automobilistici, nessuno escluso, ma favorì anche la nascita di una scuola siciliana di piloti, che ha visto in Nino Vaccarella il suo più importante rappresentante, ma che vanta un gran numero di conterranei che si sono affermati anche in gare fuori dalla Sicilia.

Parlare quindi di un epoca di “Grandi Corse di Sicilia” ha un senso, raccontare di quest’epoca è più che mai necessario per ridare alla Sicilia ed ai suoi uomini il posto che le spetta. Per questo motivo ed anche per fare raccontare le gare e gli episodi legati alle corse siciliane a chi ne è stato protagonista, l’autore ha ricercato con meticolosa competenza, tra i libri ed i giornali dell’epoca quanto serviva per completare questo fantastico mosaico, composto da pagine e pagine di memorie dei campioni del motor sport, in un arco temporale che abbraccia i primi 80 anni del secolo scorso.

Per la sua preparazione Salvatore Requirez è la persona più adatta a selezionare i piloti legati alle imprese motoristiche dell’Isola. Profondo ed attento conoscitore sia dei singoli piloti che delle loro performance, in grado di sciorinare a memoria tempi in prova, tempi sul giro e potenzialità di classifica qualora l’uno o l’altro pilota fossero riusciti a portare una gara non terminata. In grado di descrivere i singoli caratteri, i punti di forza, le debolezze. Requirez da ancora una volta prova delle sue conoscenze e delle sue grandi capacità narrative.  Un volume originale ed imperdibile, dove i racconti su Felice Nazzaro e Andrè Boillot si intrecciano con quelli su Stefan Belloff e Mike Hailwood…….

Memorie di Sicilia - 300 fuoriclasse alle Grandi Corse di Sicilia  di Salvatore Requirez  Nuova Ipsa Editore  350 pp. foto a colori e b/n. 39,00 Euro.

« The Swiss Wiz » racconta la storia di Edi Wyss, una incredibile storia che attraversa dal 1969 l’arco temporale del motor racing che tutti noi amiamo, abbracciando in pratica tutte le specialità, dalla Can Am ad Indianapolis, dal campionato mondiale marche alla Formula 1, lavorando al fianco di piloti come Jo Siffert, Herbert Muller, Clay Regazzoni, Joakim Bonnier, per concludersi ai giorni nostri con la creazione della ”Edi Wyss Engineering” , una factory nata per conservare e preservare la memoria delle auto da corsa.
Tagapedia ha collaborato con gli autori nel raccontare l’esperienza nella Targa Florio del 1971 di Edy Wiss meccanico di Alain De Cadenet.

"The Swiss Wiz" era il soprannome di Edi Wyss quando lavorava alla McLaren come meccanico da corsa per Denny Hulme nel 1969. Il gioco di parole evoca in inglese "il mago Svizzero ”, che caratterizza esattamente ciò che è stato più apprezzato di lui, la sua assoluta padronanza della tecnica artigianato e il suo modo pratico di trovare rapidamente una soluzione creativa per ogni problema nell'auto da corsa.

Nella sua autobiografia, Edi Wyss racconta come la sua passione per le auto da corsa e sportive lo abbia portato, in giovane età, prima alla scena delle corse svizzere e poi al circo internazionale delle corse in tutto il mondo. Ha avuto successi con maggio delle personalità con cui ha lavorato, tra cui Joakim Bonnier, Denny Hulme, Andrea de Adamich, Peter Gethin, Alain de Cadenet, David Weir, Gordon Johncock, Herbert Müller, Jo Marquart, Clay Regazzoni e Peter Sauber. Fu profondamente colpito dalla perdita di due amici e conoscenti particolarmente stretti, Bruce McLaren e Jo Siffert. Dopo progetti avventurosi come progettista di auto sportive da corsa, è tornato nell'Oberland di Zurigo dove, nel "Moschthüsli", un'officina contadina convertita, ha creato una piccola officina molto speciale dove collezionisti di auto sportive e da corsa storiche di alto livello hanno le loro auto preziose restaurate e curate.

Il libro offre uno sguardo dietro le scene delle corse negli anni '60 e '70, la scena delle corse in forte espansione con veicoli storici degli ultimi anni e l'attività di restauro di auto sportive di alta qualità ai giorni nostri. Fa appello ai lettori su diversi livelli, poiché in uno stile molto personale, Edi Wyss rivede la sua storia di vita in quattro fasi. Come partecipante diretto, può fornire commenti autentici sulle numerose immagini, alcune delle quali sono pubblicate qui per la prima volta, spesso con un luccichio negli occhi. Dal punto di vista storico, i testi informativi descrivono l'organizzazione e il carattere delle discipline agonistiche in cui Edi era coinvolto. I suoi compagni contribuiscono ulteriormente, episodi memorabili al trambusto colorato della scena. Il suo personale "diario di gara tabulare dal 1969 al 1989" traccia i suoi incarichi di meccanico di gara e l'elenco delle duecento Ferrari che sono passate per mano a Edi Wyss Engineering completano il quadro della sua straordinaria carriera.

Il libro offre molte immagini inedite e racconta la storia personale di un addetto ai lavori che, come meccanico, costruttore di macchine da corsa e restauratore di auto da corsa e sportive, ha lottato raggiungere la perfezione durante cinque decenni. Pur essendo edito in lingua tedesca il libro è corredato da centinaia di foto bellissime ed inedite, che da sole raccontano la vita di Edi Wyss.