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“Scuderia Brescia Corse” di Dino Brunori

 Grazie alla passione e all’impegno di Alfredo Belponer nasce nel 1964 una scuderia automobilistica privata che ben presto affiancherà con prestigiosi risultati e vittorie le più blasonate scuderie ufficiali: la “Brescia Corse”. Vetture impegnative e vincenti come le sport prototipo Porsche, Ford, Alfa Romeo, Ferrari, Abarth e Lola, affidate ai maggiori piloti italiani come Arturo Merzario, Nino Vaccarella, Umberto Maglioli, Carlo Facetti, Marsilio Pasotti, Noris e a tanti altri valenti piloti nelle categorie Gran Turismo hanno lasciato il segno sino al 1976 con risultati di grande rispetto e podi in gare internazionali dl Campionato Mondiale Marche come Daytona, Targa Florio, Le Mans, Monza, Pergusa e nelle tante competizioni nazionali su pista ed in montagna.

Dino Brunori, ingegnere-architetto bresciano, grande esperto ed appassionato del motor sport, autore di libri e monografie su questo mondo, nel volune "Scuderia Brescia Corse" edito dalla Fondazione Negri, racconta i 12 anni di vita del prestigioso sodalizio.

Dieci anni di impegno sportivo, con iniziative coraggiose anche se sfortunate come il progetto Panther Bertone  o Lamborghini Jota, ricchissime di aneddoti da leggere e da conservare per non disperdere la memoria sportiva fatta sia dalle auto che dai piloti e dagli uomini legati alla Scuderia Bresciana. Il volume si articola nelle sue 221 pagine tracciando sia i prestigiosi impegni  negli autodromi internazionali, che le storie legate ai piloti che hanno corso per la Brescia Corse, personaggi che hanno scritto la storia dell’automobilismo sportivo italiano tra gli anni 60 e 70.

Sono stati necessari 27 capitoli per raccontare la storia della scuderia e dei suoi protagonisti, tutti corredati da un grande numero di fotografie, ben 400 a colori e b/n,  provenienti in gran parte dall’Archivio Negri e da altre fonti, anche amatoriali. Targapedia ha dato il suo contributo a questo bellissimo volume con molte delle immagini legate alla Targa Florio. I tanti aneddoti e storie raccontati nel libro, che si dipanano lungo i 12 anni di attività della Scuderia Brescia Corse, sono inseriti nel contesto storico della società italiana legata a questo decennio, così alle foto e ai racconti sportivi si alternane le immagini e agli episodi legate alla pubblicità, ai film, alle canzoni e ai fenomeni sociali anche curiosi come il “cubo di Rubric” di quegli anni, dando ancora di più peso alla memoria collettiva di chi ha vissuto questa esaltante ed irripetibile epoca.

 “Scuderia Brescia Corse” si impone alla lettura come un volume imperdibile per chi ama la storia dell’automobilismo sportivo italiano e per tenere viva la memoria, anche a favore delle future generazioni, di un pezzo di storia irripetibile, dove sponsor e affari non avevano ancora mortificato questo mondo.

 

 

« The Swiss Wiz » racconta la storia di Edi Wyss, una incredibile storia che attraversa dal 1969 l’arco temporale del motor racing che tutti noi amiamo, abbracciando in pratica tutte le specialità, dalla Can Am ad Indianapolis, dal campionato mondiale marche alla Formula 1, lavorando al fianco di piloti come Jo Siffert, Herbert Muller, Clay Regazzoni, Joakim Bonnier, per concludersi ai giorni nostri con la creazione della ”Edi Wyss Engineering” , una factory nata per conservare e preservare la memoria delle auto da corsa.
Tagapedia ha collaborato con gli autori nel raccontare l’esperienza nella Targa Florio del 1971 di Edy Wiss meccanico di Alain De Cadenet.

"The Swiss Wiz" era il soprannome di Edi Wyss quando lavorava alla McLaren come meccanico da corsa per Denny Hulme nel 1969. Il gioco di parole evoca in inglese "il mago Svizzero ”, che caratterizza esattamente ciò che è stato più apprezzato di lui, la sua assoluta padronanza della tecnica artigianato e il suo modo pratico di trovare rapidamente una soluzione creativa per ogni problema nell'auto da corsa.

Nella sua autobiografia, Edi Wyss racconta come la sua passione per le auto da corsa e sportive lo abbia portato, in giovane età, prima alla scena delle corse svizzere e poi al circo internazionale delle corse in tutto il mondo. Ha avuto successi con maggio delle personalità con cui ha lavorato, tra cui Joakim Bonnier, Denny Hulme, Andrea de Adamich, Peter Gethin, Alain de Cadenet, David Weir, Gordon Johncock, Herbert Müller, Jo Marquart, Clay Regazzoni e Peter Sauber. Fu profondamente colpito dalla perdita di due amici e conoscenti particolarmente stretti, Bruce McLaren e Jo Siffert. Dopo progetti avventurosi come progettista di auto sportive da corsa, è tornato nell'Oberland di Zurigo dove, nel "Moschthüsli", un'officina contadina convertita, ha creato una piccola officina molto speciale dove collezionisti di auto sportive e da corsa storiche di alto livello hanno le loro auto preziose restaurate e curate.

Il libro offre uno sguardo dietro le scene delle corse negli anni '60 e '70, la scena delle corse in forte espansione con veicoli storici degli ultimi anni e l'attività di restauro di auto sportive di alta qualità ai giorni nostri. Fa appello ai lettori su diversi livelli, poiché in uno stile molto personale, Edi Wyss rivede la sua storia di vita in quattro fasi. Come partecipante diretto, può fornire commenti autentici sulle numerose immagini, alcune delle quali sono pubblicate qui per la prima volta, spesso con un luccichio negli occhi. Dal punto di vista storico, i testi informativi descrivono l'organizzazione e il carattere delle discipline agonistiche in cui Edi era coinvolto. I suoi compagni contribuiscono ulteriormente, episodi memorabili al trambusto colorato della scena. Il suo personale "diario di gara tabulare dal 1969 al 1989" traccia i suoi incarichi di meccanico di gara e l'elenco delle duecento Ferrari che sono passate per mano a Edi Wyss Engineering completano il quadro della sua straordinaria carriera.

Il libro offre molte immagini inedite e racconta la storia personale di un addetto ai lavori che, come meccanico, costruttore di macchine da corsa e restauratore di auto da corsa e sportive, ha lottato raggiungere la perfezione durante cinque decenni. Pur essendo edito in lingua tedesca il libro è corredato da centinaia di foto bellissime ed inedite, che da sole raccontano la vita di Edi Wyss.