L’edizione 2021 del Salone Auto e Moto d’Epoca di Padova è avvenuto “in presenza” dopo la pandemia del Covid-19 che ha messo in crisi saloni e manifestazioni. Finalmente la 38^ edizione della fiera di Padova “classica” è tornata sui livelli di presenza pre-covid e si è conferma una delle più importanti manifestazione di auto storiche e classiche nel mondo con (dati 2021) i suoi 115.000 mq, 1600 espositori, 4 mostre a tema e più di 5.000 auto storiche esposte.
Il Salone Auto e Moto d’Epoca Padova 2021 ci ha fornito molto spunti di interesse. Ad esempio non pervenuti o quasi esemplari in vendita delle supercar italiane anni ‘80 come F40, Testarossa, Countach e Diablo, che si contavano sulle dita di una mano rispetto alle passate edizioni quando servivano anche i piedi!
Erano “sparite” le Mercedes Pagoda, le 190 SL e le Jaguar E: tutte e 3 rappresentavano invece un classico del mercato esposto nelle Fiere di settore.
Fra invece i modelli presenti a Padova c’erano le favolose “Deltona” con richieste economiche arrivate a livelli decisamente alti. Sempre numerosissime le Porsche e le Alfa anni 70-80 e molte con il cartello “venduta” già di prima mattina (è cosa nota che varie contrattazioni si svolgono mercoledì a fiera aperta solo per gli addetti ai lavori che evidentemente ricevono indicazioni precise di acquisto da parte dei clienti affezionati facendo loro da tramite): c’è poco da fare le 911 belle rimangono ancora gli “assegni circolari” del mercato e le Bialbero seguono a ruota!
Fiera Padova, Auto e Moto d’Epoca 2021 auto storiche in vendita
Alla fiera di Padova, Auto e Moto d’Epoca 2021, c’erano anche molte BMW 635 Csi, “sparite” invece le 2002 Ti e Tii. Sempre sugli scudi le turbocompresse da calcio nella schiena dove le Cosworth (sia Sierra sia Escort) hanno lasciato il posto alla triade Uno Turbo, R5 Turbo e Golf GTI; le M3 in minoranza rispetto alle 75 Turbo Evoluzione. Le Subaru e le Mitsubishi Evo poche rispetto alle V-Tec; diminuite le Peugeot storiche e Clio 16V in favore di auto più rare come Fiesta Xr2, Kadett Gsi, o versioni accessibili della Serie 3 bavarese.
Per la fascia di “belle e possibili” anni ‘70 diminuite le A112 Abarth, le Alfasud Ti e le Mini Innocenti, mentre più frequenti alcune belvette come Ritmo 125 Abarth o le Mini Cooper con i cerchi da 10 pollici (cioè quelli anni Sessanta).
I capolavori della fascia più alta di mercato come Ferrari anni ‘60, Miura, Aston serie DB, o le varie Italiane/Tedesche/Inglesi elegibili per partecipare alla Mille Miglia (quindi costruite entro il 57 e con una sorella che abbia partecipato alle edizioni originali) erano offerte quasi solo da pochi operatori (tra i quali gli stranieri in maggioranza) ma una Daytona gialla di sfrontata bellezza aveva già il cartellino sold sul parabrezza.
Le classiche spider inglesi di fascia media come Triumph, MG, Austin Healey, Sunbeam, ecc., ed anche la coppia Duetto/124 presenti in misura minore rispetto alle spider anni 2000 quali Z3, Boxster, Slk, Barchetta e Miata. Apro una parentesi per i numerosi cuori infranti dalle istantclassic Alfa 4C che hanno soppiantato le “solite” 911 GT3 (è cosa nota che gli “alettoni di Stoccarda” fanno sempre il sold out ma evidentemente gli operatori commerciali hanno deciso di non portarle in Fiera quest’anno).
Le Lancia più rappresentative del boom economico italiano sono sempre sugli scudi ma ho avuto l’impressione che l’interesse rimanga circoscritto all’interno di chi già conosce bene i pregi di tali vetture, più difficile vedere il neo collezionista che si avvicina ad una Flaminia (tanto per citarne una).
Non da meno gli atelier del restauro, mentre più sfaccettato il mondo del Restomod (restauro con modifiche) che imperversa ora. Alcuni esempi ammirati al Salone Auto e Moto d’Epoca 2021 sono da libri d’arte, svolti con gusto e rispetto del progetto originale; altri invece sono caratterizzati da modifiche troppo sostanziali che snaturano proporzioni ed equilibri consolidati (un esempio per tutti una Porsche 911 SC del 1981 in vendita modificata nella carrozzeria sulla falsariga della americana Singer -cioè con estetica anni 70, meccanica raffinatissima con aspirati da 100 cv/litro ed interni misto tech-artigianali- ma dove colori discutibili e luci incostanti nelle giunzioni della carrozzeria, ne fanno un esperimento difficilissimo da portare a conclusione per chiunque).