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E' incredibile pensare che la Coppa Florio sino ad oggi non sia stata raccontata in un unico volume, cosa che ha contribuito a diluirne la memoria, soprattutto nelle ultime generazioni. Ci ha pensato Salvatore Requirez, grande narratore dell'epopea dei Florio e del genio di Vincenzo Jr., che ancora una volta contribuisce nei modi giusti e con la sua competenza linguistica e motoristica a raccontarci in modo lineare ed accattivante la storia di questa competizione e dei suoi protagonisti, uomini ed auto. E' questa un'opera necessaria e fondamentale che finalmente copre un vuoto altrimenti incomprensibile. Targapedia ancora una volta ha messo a disposizione dell'autore il proprio archivio fotografico.Il libro mantiene tutte le promesse che la bella copertina rigida del volume, forse la più bella tra i libri dello scrittore-medico palermitano,  sembra volere fare al lettore.

La Coppa Florio è la prima "grande idea" legata al mondo dell'automobile da corsa partorita da genio di Vincenzo Florio, nata agli albori del 900, 6 anni prima della Targa Forio, è stata, proprio a causa del successo e della longevità  di questa, messa in ombra. Eppure le caratteristiche per entrare nella storia delle competizioni sportive motoristiche c'erano tutte: essere stata in assoluto una delle prime gare, avere un ricco montepremi nel quale spiccava il trofeo destinato al vincitore dello Challenge, vera opera d'arte realizzata su precise indicazioni dello stesso Vincenzo Florio dall'orafo Ainé Polak, la partecipazione dei più importanti piloti dell'epoca pionieristica e successivamente dai grandi campioni del primo dopoguerra, l'impegno delle case costruttrici per aggiudicarsi il trofeo che di fatto era un antesignano del campionato Marche che nascerà nel 1955. Una storia quindi intrigante e ricca di aneddoti sportivi che si sarebbe dipanata per circa 25 anni, sino al 1929, per essere ripresa, con una formula diversa 44 anni dopo, nel 1974. Pur inserita in un campionato Marche sminuito nell'interesse dalla contemporanea ascesa in importanza della Formula 1, la Coppa Florio, nella seconda stagione della sua vita ha visto la partecipazioni delle principali case impegnate nel campionato: Porsche, Alfa Romeo ed Alpine Renault. Una lunga anche se discontinua storia che ha visto proprio in questo 2020, anno imprevedibile e disgraziato, la nascita di quello che potrebbe diventare a tutti gli effetti il terzo capitolo della storia della Coppa Florio. Che dietro questa rinascita, ci sia sempre Vincenzo Florio, anche se per mezzo del nipote Chico Paladino Florio, rende la storia della Coppa ancora più affascinante.

Coppa Florio  di Salvatore Requirez  Nuova Ipsa Editore  240 pp. Circa 300 foto a colori e b/n. 39,00 Euro.

« The Swiss Wiz » racconta la storia di Edi Wyss, una incredibile storia che attraversa dal 1969 l’arco temporale del motor racing che tutti noi amiamo, abbracciando in pratica tutte le specialità, dalla Can Am ad Indianapolis, dal campionato mondiale marche alla Formula 1, lavorando al fianco di piloti come Jo Siffert, Herbert Muller, Clay Regazzoni, Joakim Bonnier, per concludersi ai giorni nostri con la creazione della ”Edi Wyss Engineering” , una factory nata per conservare e preservare la memoria delle auto da corsa.
Tagapedia ha collaborato con gli autori nel raccontare l’esperienza nella Targa Florio del 1971 di Edy Wiss meccanico di Alain De Cadenet.

"The Swiss Wiz" era il soprannome di Edi Wyss quando lavorava alla McLaren come meccanico da corsa per Denny Hulme nel 1969. Il gioco di parole evoca in inglese "il mago Svizzero ”, che caratterizza esattamente ciò che è stato più apprezzato di lui, la sua assoluta padronanza della tecnica artigianato e il suo modo pratico di trovare rapidamente una soluzione creativa per ogni problema nell'auto da corsa.

Nella sua autobiografia, Edi Wyss racconta come la sua passione per le auto da corsa e sportive lo abbia portato, in giovane età, prima alla scena delle corse svizzere e poi al circo internazionale delle corse in tutto il mondo. Ha avuto successi con maggio delle personalità con cui ha lavorato, tra cui Joakim Bonnier, Denny Hulme, Andrea de Adamich, Peter Gethin, Alain de Cadenet, David Weir, Gordon Johncock, Herbert Müller, Jo Marquart, Clay Regazzoni e Peter Sauber. Fu profondamente colpito dalla perdita di due amici e conoscenti particolarmente stretti, Bruce McLaren e Jo Siffert. Dopo progetti avventurosi come progettista di auto sportive da corsa, è tornato nell'Oberland di Zurigo dove, nel "Moschthüsli", un'officina contadina convertita, ha creato una piccola officina molto speciale dove collezionisti di auto sportive e da corsa storiche di alto livello hanno le loro auto preziose restaurate e curate.

Il libro offre uno sguardo dietro le scene delle corse negli anni '60 e '70, la scena delle corse in forte espansione con veicoli storici degli ultimi anni e l'attività di restauro di auto sportive di alta qualità ai giorni nostri. Fa appello ai lettori su diversi livelli, poiché in uno stile molto personale, Edi Wyss rivede la sua storia di vita in quattro fasi. Come partecipante diretto, può fornire commenti autentici sulle numerose immagini, alcune delle quali sono pubblicate qui per la prima volta, spesso con un luccichio negli occhi. Dal punto di vista storico, i testi informativi descrivono l'organizzazione e il carattere delle discipline agonistiche in cui Edi era coinvolto. I suoi compagni contribuiscono ulteriormente, episodi memorabili al trambusto colorato della scena. Il suo personale "diario di gara tabulare dal 1969 al 1989" traccia i suoi incarichi di meccanico di gara e l'elenco delle duecento Ferrari che sono passate per mano a Edi Wyss Engineering completano il quadro della sua straordinaria carriera.

Il libro offre molte immagini inedite e racconta la storia personale di un addetto ai lavori che, come meccanico, costruttore di macchine da corsa e restauratore di auto da corsa e sportive, ha lottato raggiungere la perfezione durante cinque decenni. Pur essendo edito in lingua tedesca il libro è corredato da centinaia di foto bellissime ed inedite, che da sole raccontano la vita di Edi Wyss.