IL GIRO AUTOMOBILISTICO DI SICILIA
L'ultima fatica letteraria di Salvatore Requirez, edita da Nuova Ipsa.
Il Giro Automobilistico di Sicilia dalla sua nascita datata 1912 ad oggi è stato trattato, oltre che nella rivista Rapiditas, che ne raccontava la cronaca, in soli tre libri, tutti editi negli ultimi 23 anni, ma solo nell'opera di Salvatore Requirez il Giro di Sicilia è contestualizzato negli anni nei quali si è svolto, dando il giusto risalto non solo alle imprese dei piloti ed all'aspetto tecnico e motoristico ma anche al genio e alla caparbietà di chi lo ideò nel 1912 e di chi ne raccolse in pieno l'eredità e l'impegno necessario per dargli continuità e spessore agonistico dal dopoguerra sino alla fine delle corse di velocità su strada conseguenti alla tragiica Mille Miglia del 1957. Vincenzo Florio e Raimondo Lanza di Trabia trovano finalmente il giusto riconoscimento per avere ideato e fatto crescere la gara automobilistica che ha contribuito, insieme alla Targa Florio a trasformare la Sicilia in terra di motori creando al tempo stesso un volano inarrestabile di sviluppo non solo turistico.
Enzo Manzo
Lungo la strada di questa ricerca sul Giro di Sicilia, Salvo Requirez, attento narratore, con un’avvincente cavalcata ci fa rivivere le diciotto edizioni con la scrupolosità del cronista e con il piglio dello scrittore. Apriamo lo scrigno della memoria. Lungo il percorso, aneddoti curiosi e drammatici. Un concerto di motori infernali. Una corsa leggendaria con piloti leggendari. Requirez attraverso queste pagine fa anche un tuffo nel paesaggio isolano. Si incrociano ampi luoghi solitari, dimore rurali, centri urbani che ricordano architetture medievali. C’è una Sicilia ancora rintracciabile nel suo grande patrimonio storico, culturale, artistico, archeologico. Occhi aperti sulle chiese bizantine, sulle terme romane, sui templi dorici, sulle ville settecentesche, sulle fortezze normanne. Strepitoso anche il ricchissimo repertorio iconografico con centinaia e centinaia di immagini.
Il Giro scaturì nel 1912 dalla fantasia di Vincenzo Florio. Il ventinovenne sportsman, per dimenticare la scomparsa della giovane moglie Annina (19 giugno 1911), si tuffò nel mondo dei motori. Cambiò la formula della Targa Florio trasferendola dalle Madonie alle strade polverose dell’isola. Un Giro di Sicilia di oltre mille chilometri. Un percorso folle che si snodava tra ginestre, ulivi e l’azzurro mare costiero in un clima di avventura e di agonismo. Florio cambiò formula per dare impulso e maggiore conoscenza della Sicilia ai partecipanti.
Vincenzo Prestigiacomo