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Nessuna gara automobilistica può essere paragonata nel racconto alla Targa Florio, sicuramente nessuna delle gare che si sono svolte su circuiti permanenti. Forse solo le altre tre classiche gare stradali, la Mille Miglia e la Carrera Panamericana ed il Mugello possono avere dei punti in comune ma l’enorme arco temporale che ne ha interessato lo svolgimento la rendono unica e ne rendono unica la storia.
 
Ma l’unicità della sua storia non sta tanto nelle cronache sportive delle singole edizioni quanto nello strettissimo legame della gara con l’evoluzione storica, politica e civile della Sicilia durante tutto il 900, dal Regno alla Repubblica. Francesco Terracina ha deciso di raccontare la Targa Florio usando per la prima volta questa originale chiave di lettura, cosa resa possibile proprio dallo strettissimo legame che univa sia la Sicilia delle città che quella dei paesi interessati dalla Targa sia delle Madonie che dei centri attraversati dal Giro di Sicilia, dalla sua evoluzione dal 1906 sino al triste declino attuale, dal genio del suo creatore Vincenzo e dalle alterne fortune della Famiglia Florio (intrecciate con la storia ed il destino dell’imprenditoria siciliana). L’abilità di Terracina è stata nell’alternare il racconto socio-politico con tanti aneddoti di vita vissuta, ora dei grandissimi piloti, ora dei tanti ragazzi siciliani che hanno coronato il sogno di correrla, ora degli spettatori sia quelli che abitavano le Madonie che quelli che giungevano da ogni angolo dell’isola. Ed è così che per la prima volta la Targa Florio non viene raccontata attraverso le auto ed i record sul giro, dalle lancette dei cronometri e dalla cronaca sportiva.
Cosa di nuovo ed originale avrebbe potuto scrivere Terracina di quanto già non è stato scritto? La stessa scelta di non proporre foto né all’interno né in copertina, dove non a caso è stato proposto un disegno a voler segnare ancora di più la differenza tra i colori della nostra memoria e quelli tramandati dalle pellicole fotografiche, lascia trasparire che ci troviamo di fronte ad un originale taglio narrativo, non un romanzo ma un intreccio di cronache socio-politiche ed aneddoti sportivi e di vita vissuta, cui la Targa Florio fa da sfondo. Il libro di Francesco Terracina è di facile ed agevole lettura, ma apre la mente oltre che ai nostri personali ricordi anche a tante riflessioni su come la Sicilia sia cresciuta, nel bene e nel male, in questi ultimi cento anni.
 
Un libro dedicato alle generazioni dei settanta-cinquantenni, sono loro che ben possono ricordare, comprendere, rimpiangere le tante occasioni perse…. Per i più giovani può essere un ottimo spunto per approfondire e per capire leggendone il passato perché si sia arrivato a questo presente siciliano…..
 
in vendita nelle librerie e nelle migliori edicole
 

 

 

« The Swiss Wiz » racconta la storia di Edi Wyss, una incredibile storia che attraversa dal 1969 l’arco temporale del motor racing che tutti noi amiamo, abbracciando in pratica tutte le specialità, dalla Can Am ad Indianapolis, dal campionato mondiale marche alla Formula 1, lavorando al fianco di piloti come Jo Siffert, Herbert Muller, Clay Regazzoni, Joakim Bonnier, per concludersi ai giorni nostri con la creazione della ”Edi Wyss Engineering” , una factory nata per conservare e preservare la memoria delle auto da corsa.
Tagapedia ha collaborato con gli autori nel raccontare l’esperienza nella Targa Florio del 1971 di Edy Wiss meccanico di Alain De Cadenet.

"The Swiss Wiz" era il soprannome di Edi Wyss quando lavorava alla McLaren come meccanico da corsa per Denny Hulme nel 1969. Il gioco di parole evoca in inglese "il mago Svizzero ”, che caratterizza esattamente ciò che è stato più apprezzato di lui, la sua assoluta padronanza della tecnica artigianato e il suo modo pratico di trovare rapidamente una soluzione creativa per ogni problema nell'auto da corsa.

Nella sua autobiografia, Edi Wyss racconta come la sua passione per le auto da corsa e sportive lo abbia portato, in giovane età, prima alla scena delle corse svizzere e poi al circo internazionale delle corse in tutto il mondo. Ha avuto successi con maggio delle personalità con cui ha lavorato, tra cui Joakim Bonnier, Denny Hulme, Andrea de Adamich, Peter Gethin, Alain de Cadenet, David Weir, Gordon Johncock, Herbert Müller, Jo Marquart, Clay Regazzoni e Peter Sauber. Fu profondamente colpito dalla perdita di due amici e conoscenti particolarmente stretti, Bruce McLaren e Jo Siffert. Dopo progetti avventurosi come progettista di auto sportive da corsa, è tornato nell'Oberland di Zurigo dove, nel "Moschthüsli", un'officina contadina convertita, ha creato una piccola officina molto speciale dove collezionisti di auto sportive e da corsa storiche di alto livello hanno le loro auto preziose restaurate e curate.

Il libro offre uno sguardo dietro le scene delle corse negli anni '60 e '70, la scena delle corse in forte espansione con veicoli storici degli ultimi anni e l'attività di restauro di auto sportive di alta qualità ai giorni nostri. Fa appello ai lettori su diversi livelli, poiché in uno stile molto personale, Edi Wyss rivede la sua storia di vita in quattro fasi. Come partecipante diretto, può fornire commenti autentici sulle numerose immagini, alcune delle quali sono pubblicate qui per la prima volta, spesso con un luccichio negli occhi. Dal punto di vista storico, i testi informativi descrivono l'organizzazione e il carattere delle discipline agonistiche in cui Edi era coinvolto. I suoi compagni contribuiscono ulteriormente, episodi memorabili al trambusto colorato della scena. Il suo personale "diario di gara tabulare dal 1969 al 1989" traccia i suoi incarichi di meccanico di gara e l'elenco delle duecento Ferrari che sono passate per mano a Edi Wyss Engineering completano il quadro della sua straordinaria carriera.

Il libro offre molte immagini inedite e racconta la storia personale di un addetto ai lavori che, come meccanico, costruttore di macchine da corsa e restauratore di auto da corsa e sportive, ha lottato raggiungere la perfezione durante cinque decenni. Pur essendo edito in lingua tedesca il libro è corredato da centinaia di foto bellissime ed inedite, che da sole raccontano la vita di Edi Wyss.